Risorse dei Cluster
Nella definizione del complessivo prodotto turistico longobardo, il sistema ha posto speciale attenzione alle capacità dei vari Cluster di promuovere le proprie risorse di qualità, tipiche e di eccellenza dei vari comparti economico-produttivi di interesse turistico: enogastronomico, agroalimentare, artigianale oltre che alle tipologie dei servizi connessi all’ospitalità, ai trasporti, ecc. Del resto è un preciso indirizzo strategico di sistema quello di conseguire la più stretta integrazione tra la proposta culturale e le risorse endogene dei territori dei singoli Cluster.
Il settore agro alimentare e, in suo diretto riferimento, il comparto dell’enogastronomia hanno speciale rilievo nei meccanismi di sviluppo e di promozione dei territori di riferimento. La loro stretta collaborazione costituisce un forte elemento di attrazione turistica ove si consideri il crescente interesse dei visitatori turistici per la conoscenza e la degustazione di specialità tipiche del territorio. D’altra parte la collaborazione finalizzata tra agroalimentare ed enogastronomia può produrre un benefico effetto anche ai fini dello sviluppo economico, inducendo l’attivazione di nuove opportunità legate anche al recupero e rilancio di prodotti agricoli di nicchia o di prodotti “dimenticati” delle locali tradizioni popolari.
Anche le conoscenze, le tecniche alimentari e gli stessi prodotti di trasformazione sono parti integranti di una cultura. A parte l’interesse scientifico per approfondimenti di studi e di ricerche relative alla stagione longobarda nella sua estensione dal Nord al Sud d’Europa, residuato tutt’oggi tradizioni agroalimentari riferite alle presenze longobarde (prodotti suini insaccati, varie specie vegetali).
Tanto maggior rilievo va posto a questi aspetti specialistici, ove si consideri che la stessa presenza di specie animali e vegetali nei vari territori forniscono precise indicazioni in relazione alla diffusione delle influenze esercitate in tali aree da parte di antiche popolazioni.
Cultura del grasso animale e cultura dell'olio
Di particolare rilievo dal punto di vista della storia dell’alimentazione è l’incontro - favorito dalla lunga permanenza longobarda in Italia - tra la cultura del grasso animale (tipicamente nordica) e la cultura dell’olio (tipicamente mediterranea). Nella penisola italiana è registrato anche il singolare fenomeno della ripartizione dei territori in base alla prevalenza di una cultura sull’altra e, prima ancora, nella superiore propensione tra varie aree nell’utilizzo dei derivati animali piuttosto che dei derivati vegetali.
Tra area italiana e area nord-germanica nel coso dei lavori preparatori dell’Itinerario sono stati già state poste in essere le prime relazioni tra alcuni produttori che fanno riferimento a tipicità tradizionalmente attribuite ai Longobardi. L’esempio più importante viene da produttori di salumi nord-germanici (l’insaccato di suino è riconosciuto come una ancestrale tipicità dell’area) e produttori dell’area di Bassiano (provincia di Latina, Basso Lazio), produttori di salsicce e prosciutti ch coinvolgono speciali e antiche produzioni vitivinicole di Terracina e che una radicata tradizione locale fa risalire ai Longobardi, unitamente a una specifica tipologia di allevamento dei maiali nei superstiti boschi di sughero della zona.
Il tema dell’alimentazione - basato sui criteri di sostenibilità, genuinità, qualità, tipicità - è tale da costituire una parte importante del sistema dell’Itinerario che si propone di collegare i settori di produzione locali alle attività di ristorazione impegnate nella diffusione di offerte enogastronomiche basate su prodotti tipici del luogo.
Questo indirizzo operativo apre la strada a ricerche scientifiche, nuove tipologie di coltivazione che puntino al rilancio di prodotti agroalimentari di nicchia o “dimenticati” ed anche a nuove prospettive di occupazione specie per i giovani. Tale sistema, infine, favorisce - attraverso la continuità di approvvigionamenti specializzati, una rapporto più forte tra aree rurali e ambiti urbani dei vari Cluster che verrebbe ancor più potenziato attraverso la costituzione di “Vetrine del Territorio” che sono elementi portanti tra gli obiettivi dell’Itinerario.
ALLEGATO
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