S. Carlo al Foppone
Nei boschi attorno all'abitato di S. Zeno, [...] in una zona ricca di verde e di acqua, si trova, al limitare di una radura, la piccola chiesa di S. Carlo, nella zona detta ‘ai morti del Foppone', dove si venera la Madonna della Vittoria e della Pace. [...] Il 25 maggio 1558 un certo Francesco Vicomercato cedette il bosco del Foppone al curato di S. Zeno, Andrea Biffo, ad estinzione di un debito di lire 500 verso la parrocchia. Nell'anno 1567, durante l'epidemia di peste detta di S. Carlo, la parrocchia di S. Zeno utilizzò come lazzaretto il bosco del Foppone, posto in una zona boschiva ed isolata, ricca dell'acqua sorgiva del fontanile di S. Carlo. Nell'agosto del 1630 venne eretta la cappella di S. Carlo "dedicata a seppellire quelli che morivano di peste, ed eretta per questa necessità giacchè, in quel tempo, vi era questo gran male" (dalle "Memorie riguardanti S. Zenone", di Ambrogio Sovico, parroco dal 1775 al 1816). Terminata l'epidemia di peste, la chiesetta di S. Carlo divenne luogo di devozione popolare. Molta gente accorse al Foppone dai paeselli della Brianza e addirittura dai paesi situati sulla sponda Bergamasca dell'Adda per ritirarsi in silenziosa preghiera e riflessione. Ma le tragiche vicende storiche ridestarono ben presto il ricordo di antiche paure: scoppiò la Prima Guerra Mondiale. La sconfitta di Caporetto del 1917, l'episodio di febbre "spagnola" e persino isolati casi di peste e di vaiolo nel paese, gettarono nello sconforto tutta la popolazione sanzenese. Era allora parroco Don Giovanni Ripamonti, ricordato da tutti gli anziani come un uomo veramente eccezionale per quei tempi: egli non volle pensare che Dio avrebbe permesso la disfatta del suo popolo. E così ebbe l'idea di creare una nuova statua della Madonna, diversa da quella del Rosario venerata nella Parrocchia, una Madonna mediatrice di Vittoria e di Pace. [...] La statua della Madonna della Vittoria e della Pace fu commissionata dalla signora Emma Zanotti Bellini allo scultore Gaggiani. [...] La statua fu terminata il 2 novembre 1918: la sera del 3 novembre le campane annunciarono la fine della Guerra! [...] Terminata la guerra iniziarono tempi difficili per la chiesa di San Carlo: nonostante qualche approssimativo restauro, le infiltrazioni di umidità resero pericolante la chiesa; negli anni Sessanta il soffitto cedette e la chiesa di San Carlo ai Morti del Foppone venne dimenticata fino alla riscoperta voluta da don Giancarlo nel 1995.
Informazioni di contatto
- Strada dei Morti del Foppone 23887 Olgiate Molgora
- Lat 45.732978016539214, Long 9.412127017974854